Ogni anno, alla fine di dicembre, i primi elefanti marini settentrionali Mirounga angustirostris, in inglese Northern Elephant Seals, approdano sulle spiagge della California per riprodursi. Questi giganteschi mammiferi arrivano sulla terra ferma dopo aver trascorso quasi un intero anno in mare aperto nell’ampio tratto di Pacifico compreso tra Baja California e Alaska. Negli ultimi anni gli approdi si sono gradualmente estensi a molte spiagge californiane, ma le località migliori per osservare questi pinnipedi sono ancora Año Nuevo State Park (circa un’ora a sud di San Francisco) e le 6 miglia di spiagge della Piedras Blancas State Marine Reserve and Marine Conservation Area a San Simeon, tra San Luis Obispo e il famoso Hearst Castle. La popolazione attuale ha superato i 170 mila esemplari e secondo alcuni ricercatori cresce ad un ritmo vicino al 25% l’anno.

Per chi volesse osservarli, il punto migliore è la spiaggia del Point Piedras Blancas Beach. Il periodo migliore va da dicembre a marzo. Informazioni più dettagliate si trovano sul sito dei Friends of the Elephant Seal.
Tutti gli elefanti marini settentrionali discendono da un gruppo ristrettissimo che sopravvisse fortuitamente alla caccia indiscriminata di fine 1800. Questi animali erano cacciati per il loro grasso in quanto la pelliccia, diversamente da altre foche, è setosa e di poco valore commerciale.

Questa specie presenta un forte dimorfismo sessuale, con i maschi che arrivano a pesare oltre le 2 tonnellate e raggiungono i 4 metri di lunghezza mentre le femmine sono decisamente più piccole raggiungendo solamente i 3 metri di lunghezza e i 900 kg di peso. Nel periodo invernale di soggiorno sulle spiagge californiane le femmine danno alla luce i piccoli (uno piccolo per femmina) e li allattano per 28 giorni. Una volta svezzati, i piccoli vengono abbandonati e la femmina è così pronta per un nuovo accoppiamento con il maschio dominante dell’harem per poi ritornare in mare. Gli harem sono costituiti da 30-50 femmine e dominati dal maschio che ha saputo imporsi su tutti i rivali nel corso di violentissime lotte.
Alla nascita, i piccoli presentano una pelliccia nera, sono lunghi circa 1 metro e pesano circa 35 kg. Durante l’allattamento, che dura circa 28 giorni, aumentano il loro peso di 4,5 kg al giorno fino allo svezzamento quando pesano circa 160 kg. I piccoli di leone marino abbandonati dalle madri si uniscono in piccoli gruppi e soggiornano sulla spiaggia ancora per alcuni giorni o settimane fino a quando, spinti dalla fame, non decidono di affrontare per la prima volta il mare alla ricerca di cibo. Il mare non è solo una sorgente di cibo ma anche un luogo di pericolo, infatti solo il 50% dei nuovi nati raggiunge l’età adulta; molti diventano prede degli squali che pazientemente li attendono in mare al largo della colonia. Durante l’intero soggiorno sulla terra ferma, i leoni marini rimangono a digiuno accedendo alle loro riserve di grasso. Le femmine in particolare, a causa dell’allattamento, perdono quasi la metà del loro peso.

I leoni marini si nutrono principalmente di calamari, polpi e piccoli squali e cacciano primariamente la notte scendendo in profondità e riemergendo in superficie a respirare solo per pochi minuti. Alcuni studi recenti hanno rivelato che le femmine possono scendere oltre i 1800 metri di profondità con immersioni che si protraggono fino a due ore. Pare che questi animali preferiscano la caccia sui fondali dove le loro prede hanno limitate opzioni per sfuggire.
Che verso fa l’elefante marino?
Per chi volesse ascoltare questo è il suono di un maschio di elefante marino registrato sulla spiaggia dell’Año Nuevo State Park da C. Reichmuth dell’Università della California a Santa Cruz: