Articolo apparso nel gennaio 2014 sul blog di Punto.Ponte
Come molti, anche io ho due grandi passioni apparentemente inconciliabili. Le mie passioni sono la tecnologia (computer, software, gadgets, ecc.) e l’ambiente naturale. Da sempre ho provato a combinare questi due divergenti interessi, purtroppo non sempre con successo. Fino al giorno in cui ho scoperto iNaturalist. Si tratta di un sito web in cui è possibile, con pochi click del mouse, registrare osservazioni naturalistiche (quale organismo ho osservato in natura, dove, quando). Tutte le osservazioni registrate vengono automaticamente condivise con una comunità di appassionati che possono aiutare a identificare organismi sconosciuti all’osservatore, correggere identificazioni errate, dare suggerimenti o semplicemente condividere l’entusiasmo. Da quando ho iniziato, tra i primi, ad utilizzare iNaturalist, il sito è cresciuto esponenzialmente. Conta oggi oltre 30 mila utenti e sta per oltrepassare la soglia delle 500 mila osservazioni naturalistiche. Dietro questo progetto non ci sono grandi istituzioni, aziende o capitali. C’è solamente un giovane californiano con una grande voglia di fare e una determinazione esemplare. Si tratta di Ken-ichi Ueda. Ho invitato Ken-ichi a rispondere ad alcune domande per il blog di Punto.Ponte e con la sua tipica disponibilità ed entusiasmo mi ha dedicato un po’ del suo tempo. Ecco le risposte.
Intervista a Ken-ichi Ueda
Franco: Ken-ichi ci racconti un po’ di te e di come hai dato vita a iNaturalist?
Ken-ichi: Certamente. Da che ricordo, sono sempre stato affascinato dal mondo naturale e quando, dopo essere cresciuto nel New England, mi sono trasferito in California ho trovato un mondo naturale completamente diverso e tutto da esplorare!
Qui l’inverno è vivo con uccelli migratori, funghi e fiori precoci, mentre l’estate è secca, brulla e quasi tutti gli organismi viventi si rifugiano sotto terra in attesa del ritorno della pioggia. Completamente l’opposto dell’ambiente in cui ero cresciuto!
All’epoca utilizzavo molto Internet come modo per educarmi su ciò che per me era un nuovo ambiente naturale. Le liste email di bird-watchers, come pure le comunità online, mi furono di grandissimo aiuto per incontrare persone con interessi simili e per imparare tutto quello che loro sapevano degli organismi che vivono nelle colline che circondano la mia casa urbana. Dopo un po’, capii che mentre Internet offriva numerosi strumenti utili per un naturalista che come me se la cava bene con i computer e la macchina fotografica digitale, non c’erano molti siti per coloro che sono interessati ad esplorare tutti gli organismi viventi ovunque essi vivano nel nostro pianeta.
Pertanto decisi di iscrivermi a un Master Universitario presso la UC Berkeley School of Information, e per la mia tesi, con due miei compagni di classe, custruii la prima versione di iNaturalist. Dopo aver conseguito il Master ho continuato nel mio tempo libero a lavorare al sito web fino a quando mi sono associato con Scott Loarie che è stato fondamentale per promuovere iNaturalist, in particolare nella comunità scientifica e di conservazionisti, con cui Scott aveva lavorato per molti anni.
Franco: Quali sono gli obiettivi di iNaturalist e come riesci a coinvolgere le persone per raggiungerli?
Ken-ichi: Il nostro obiettivo è quello di connettere le persone con la natura usando la tecnologia come strumento. Nel nostro mondo sempre più urbanizzato, corriamo seriamente il rischio di ignorare il prezioso e vitale ecosistema che ci supporta, sia sul piano fisco che emotivo. Noi di iNaturalist vediamo due modalità principali con cui la tecnologia può aiutare a ricostruire questa connessione uomo-natura:
- I dispositivi con capacità di registrazione (audio, video, dati) sono oggi onnipresenti e consentono un’interazione continua con la natura. Il semplice registrare informazione, come ad esempio un’osservazione naturalistica, è un modo profondo per ricordare e apprezzare qualcosa, e i moderni telefoni cellulari (smart phone) sono tra gli strumenti più potenti per registrare informazione sul campo. Noi crediamo che il semplice fermarsi a scattare una fotografia di un fiore ci renderà curiosi di sapere di più riguardo a quel fiore, e ci aiuterà a ricordare questa esperienza.
- I social network consentono alle conoscenze e competenze sulla natura di fluire liberamente da persona a persona, ed estendono l’esperienza fatta all’aperto anche dopo il rientro a casa. Il semplice scattare una foto di un fiore è importante, ma come saperne di più su questo fiore se non si sa da dove cominciare? In un contesto tradizionale ci si avvalerebbe di una guida botanica illustrata o si chiederebbe a qualcuno che ne sa di fiori. Ma se non si sa quale guida utilizzare e non si conosce nessun botanico, si è di fatto bloccati! Invece, caricando la foto su iNaturalist e condividendola, chiunque può vederla e aiutarci a rispondere alle nostre domande. Potremmo anche trovarci a chattare con l’esperto mondiale del fiore che abbiamo fotografato! Infatti, da quando rendiamo pubblica la foto online, se altri la trovano e hanno domande per noi, la discussione su quel particolare fiore può proseguire, a volte anche per anni. Questo genere di discussioni prolungate aiutano ad approfondire le relazioni che abbiamo con la natura e tra di noi.
Franco: C’è del valore nei dati acquisiti sul campo da amatori non professionisti in confronto ai dati acquisiti da scienziati?
Ken-ichi: Assolutamente si. La semplice informazione su quali piante e animali vivono e dove, è alla base sia di profonde teorie scientifiche come la teoria dell’evoluzione di Darwin, che di questioni estremamente pratiche come ad esempio dove e come coltivare, o come gestire al meglio una foresta per centinaia di anni. Usualmente quando le persone descrivono l’informazione come “scientifica” si riferiscono al fatto che si tratta di informazione accurata e consistente. Gli amatori non professionisti sono perfettamente capaci di registrare dati in modo accurato e consistente. Grazie all’aiuto di nuove tecnologie come iNaturalist, i dati possono essere raccolti in modo ancora più accurato e consistente. Questo per mezzo dell’automazione nell’acquisizione di dati come la data, la posizione geografica, e grazie a sistemi di crowdsourcing basati su una rete sociale di esperti nell’identificazione dell’organismo osservato.
Credo che si tenda inoltre a dimenticare che l’osservazione semplice è alla base della scienza e del metodo scientifico. Anche se non registra mai nulla, vi sono poche azioni più profondamente scientifiche del vedere il mondo per ciò che è e non per quello che si pensa esso sia. Strumenti come iNaturalist possono aiutare in questo processo semplicemente rifocalizzando l’attenzione sull’ampio spettro di organismi viventi che ci circondano.
Franco: Qual è l’impatto a livello locale di iNaturalist? Hai qualche esempio da raccontaci?
Ken-ichi: Qui dove viviamo, nell’area della baia di San Francisco, credo che iNaturalist stia aiutando numerosi amanti della natura a conoscersi e a condividere le proprie competenze specifiche. Io, ad esempio, so di aver imparato molto lo scorso anno sui licheni, le galle, e le farfalle comunicando con persone sul sito web. iNaturalist è inoltre stato utilizzato in numerose scuole superiori e corsi universitari come mezzo per avvicinare i giovani alla natura. Ecco alcuni esempi:
- Montgomery High School Ecology Project
- Pinole Valley HS ESA and EarthTeam BioBlitz at Pinol Creek
- U.C. Berkeley: Geography 171
È stato inoltre molto gratificante vedere iNaturalist adottato da un crescente numero di programmi di California Naturalist, come ad esempio:
Due ultimi impatti locali:
- Calflora, un noto database locale di dati botanici utilizzato da scienziati e conservazionisti dell’intera California, incorpora le nostre osservazioni che raggiungono il livello qualitativo “ricerca” (ndr: il livello ricerca viene raggiunto da quelle osservazioni su cui c’è il consenso della comunità degli utenti di iNaturalist).
- Nature Conservancy, un noto gruppo di conservazionisti californiani, ha utilizzato alcuni dei nostri dati per sviluppare il loro Atlante delle Specie di Acqua Dolce della California.
Franco: Cosa motiva le persone a contribuire a iNaturalist? Chi è il vostro utente tipico?
Ken-ichi: Direi che il nostro utente tipico è qualcuno con un interesse pre-esistente verso la natura e con l’interesse e la disponibilità a sperimentare e adottare nuove tecnologie. Le persone contribuiscono al sito di iNaturalist per varie e diverse ragioni. Alcuni sono spinti dal desiderio di contribuire a progetti mirati ad obiettivi scientifici e di conservazione, altri contribuiscono perché desiderano appoggiarsi alla comunità per trovare conferma alle loro identificazioni, altri ancora registrano dati primariamente per creare una sorta di memoria personale (tutti i naturalisti amano registrare le osservazioni fatte in natura).
Franco: Qual è la relazione corrente tra iNaturalist e le entità amministrative locali (città, contea, parchi, ecc)? Come possono evolvere queste relazioni?
Ken-ichi: Abbiamo avuto alcune relazioni molto produttive con riserve naturali della zona e con istituzioni come la Pepperwood Preserve e la California Academy of Sciences. Abbiamo inoltre contatti con gruppi come il MidPeninsula Regional Open Space District. Ma per ora non posso dire che abbiamo avuto grandi successi nel collaborare con agenzie locali statali o governative. Inoltre, fuori dalla California abbiamo avuto ottime relazioni con alcune agenzie statali in Texas e Ohio. Queste collaborazioni sono state importantissime nel promuovere il nostro sito web in questi stati e nel creare e supportare una vivace comunità online locale. Penso che la chiave per costruire questo tipo di relazioni sia quella di individuare le persone in queste organizzazioni che credono in ciò che stiamo facendo e nel convincerli a divenire i nostri paladini all’interno delle loro organizzazioni.
Franco: Quanto è di successo iNaturalist fuori dagli Stati Uniti? Hai delle raccomandazioni o suggerimenti per chi volesse promuovere iNaturalist in un altro paese e in un’altra lingua come ad esempio l’italiano?
Ken-ichi: Abbiamo un discreto successo al di fuori degli Stati Uniti, in particolare in Messico e in India. In effetti la lingua rappresenta un’enorme barriera e, come tu suggerisci, la promozione di iNaturalist in paesi non anglofoni è indubbiamente difficile. In Messico abbiamo collaborato con una agenzia non-governativa chiamata CONABIO per tradurre il sito in spagnolo e per localizzarlo per l’utenza messicana (conabio.inaturalist.org). Speriamo di sviluppare presto altre versioni localizzate del sito per la Colombia e la Nuova Zelanda. Chi fosse interessato a creare una versione localizzata per la propria regione o paese ci può contattare via email (help@inaturalist.org), saremo ben felici di discutere delle possibilità di localizzare il sito per la vostra area o paese.
Vorrei ringraziare il mio amico Ken-Ichi Ueda per aver cortesemente e pazientemente risposto a tutte le mie domande. Come appassionato utente di iNaturalist non posso fare altro che invitare tutti quanti a diventare utenti del sito cominciando a registrare le proprie osservazioni naturalistiche. Il mio sogno è quello di arrivare un giorno a creare un progetto per la completa classificazione di tutti gli organismi viventi della Valtellina (questo il progetto iniziale su iNaturalist). Perché un giorno il mio sogno si avveri ho bisogno di tutti voi! Se avete delle domande per me o per Ken-ichi, lasciate un commento e vedremo di rispondere il prima possibile.
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